Il 21/3/1998, primo giorno di primavera, fu anche il primo weekend dell'anno senza pioggia, cos`i saltammo fuori dal letto presto per fare una passeggiata in montagna.
Era il turno di mia moglie, che non ama le ferrovie, di scegliere l'itinerario così ne scelse uno che in apparenza per me non aveva particolari interessi.
Fu allora una sorpresa il trovare che quella passeggiata si trasformò nella priù interessante escursione ferroviaria della stagione, soprattutto perché senza preavviso
Cosìquando vidi un pezzo di binario di tipo decauville e un paio di carrelli lungo la strada, in una cava abbandonata, pensai che sarebbe stata una buona giornata ... e cominciaia a fotografare per i posteri.
Dopo circa 20 minuti sulla carrozzabile iniziammo a salire sulla ripida e "non tanto in buono stato" strada verso la testa della valle, dove ci aspettavamo sultanto un interessante panorama.
La valle era stretta, alcune piogge con conseguenti frane avevano reso difficoltoso il passaggio per cui non ci eravamo messi fretta, inoltre il vento sembrava dovesse cominciare a tirare, per cui la decisione di restare nel fondo valle non pareva cattiva.
Ma alla fine della strada, sulla destra vidi questa sorpresa: un pezzo di rotaia, e guardanto attentamente vidi anche alcuni pezzi di rotaia usati per sorreggere una piattaforma in cemento dove i camion potevano fare manovra alla fine della strada.
Questo utilizzo delle rotaie non era raro, così io feci la
fotogravia e proseguii, solo pochi metri e ...
All'interno di ciò che
appariva come un recinto per le pecore, una rotaia, regolarmente avvitata
a delle traverse..
UNA rotaia vidi ... solo UNA ....
Osserva più a fondo, finché non fui convinto che quella era una ferrovia a scartamento [molto] ridotto.
La linea che si dipartiva verso nord mi confermò l'impressione.
E ancora di più me la confermò il "carro" che era al di fuori della rotaia mella "stazione".
In effetti lo scartamento di questa ferrofia era la dimensione del fungo della rotaia ...
Il carro, di cui ho messo più aventi alcune immagini, e` di fatto una slitta che scorre sulla testa della rotaia.
Il carro ha due ruotini che rotolano sulla testa della rotaia, e sopportano il peso del carro e del pesante carico (blocchi di un particolare marmo giallo) Quello posteriore può scorrere lungo l'assale per favorire l' inscrizione in curva..
Il carico era fissato alla piattaforma con grosse corde in acciaio, una delle quali è visibile nella fotografia sopra.
Sulla slitta non è più visibile la piattaforma in legno su cui veniva caricato il blocco, del cui spessore ci se ne pu`o rendere conto osservando i bulloni, allo stesso tempo questa mancanza rende visibile il meccanisco con cui la ruota seguiva la rotaia.
Hoaltre tre fotografie che mostrano il meccanismo del carro e il fissaggio del carico.
Nella immagine a destra potete vedere una vista dal basso del carro, ed i due cilindri che, all'altro estremo del carro, lo tengono sulla rotaia, facendo la stessa funzione che, nelle ferrofie normali, svolgono le flangie sulle ruote
L; immagine grande qui sotta mostra l' estremo a valle del carro,
sagomato a slitta.
La linea era una funicolare, come potete capire -anche senza considerare la ripidità della linea- dai supporti che sono lungo la linea, messi li' per guidare il cavo di trazione (o meglio di frenatura, visto che il carico era prevalentemente in discesa)
Come ben potete vedere lungo la linea c'è una scala, cosicché uno può salire abbastanza agevolmente, anche se non necessariamente senza fatica.
I supporti del cavo, al contraio di ciò che avviene sulle normali funicolari, non è tra le rotaie (per una ragione molto ovvia) ma scorre a lato della linea, che peraltro forma una larga S, per cui le puleggie erano laterali.
I carri erano in pratica degli slittoni, e quando non erano perfettamente orizzontali, in equilibrio sulla rotaia, scorrevano sulle traversine.
Nella immagine sotto potete vedere come non solo la traversa in legno, ma anche il fondo in cemento, siano usurati dal passaggio continuo:
Addirittura nella immagine a destra, che ritrae una delle poche traverse in ferro, sono evidenziate con freccine arancio le tracce lasciate dallo slittone sul ferro. (la rotaia qui è dislocata a causa della caduta di massi e del cedimento parziale del terrapieno sotto un ponticello, unica opera d'arte della linea.
Questo tipo di monorotaia fu scelto piuttosto che un sistema a
due rotaie considerando che i carichio erano molto pesanti, ma lenti
e non eccessivamente delicati, per cui ci sarebbero stati dei problemi con
dei carrelli normali, per cui questa ferrovia puoò essere considerata
come la derivazione ferrata della via di lizza, dove il carico era
trasportato su grossi slittoni in legno, su fondo in pietra, così
come la ferrovia ordinaria *egrave; l'evoluzione del carro a quattro ruote.
La rotaia in questo caso è più un sistema di guida che
un sostegno (le vie di lizza normalmente erano rettilinee).
La scalinata lungo la ferrovia subito comincia a salire tra meravigliosi panorami(cliccare qui).
Circa a metà della salita c'è un ponticello in cemento
dove la rotaia 'e stata staccata dalle traverse da una frana di sassi.
È interessante notare che la maggior parte della linea sia montata
su traverse in legno e che solo su questo ponte ci fossero traverse in
ferro, probabilmente per alleggerire il carico sul cemento sottostante.
È ipotizzabile che i bulloni usati per fissare le rotaie fossero
più piccoli in corrispondenza delle traverse in ferro (come ho
osservato dalla dimensione del foro) per cui avessero ceduto per primi.
Nelle due immagini che seguono si può vedere come la rotaia fosse preparata per essere fissata alle traverse(a sinistra) con fori sulla scarpa, e come le rotaie fossero congiunte tra loro (a destra).
A causa delledue guide che scorrevano sul fianco del fungo, non era possibile usare le giunzioni laterali come sul binario ordinario.
La line fu stesa nel corso degli anni venti del ventesimo secolo, come la marcatura sulla rotaia indica: A[nonima] F[onderie] L[ombarde] Sesto S[an] G[iovanni] 1921 25 [kg/m]
Qui ci fermammo per pranzo, prima di tornare giùn, Su questa pagina ci sono tutte le immagini della parte centrale della linea. Non le ho messe qui per non sovraccaricare la pagina con troppe immagini, ma erano questo la ragione principale della gita, in origine.
Qui possiamo vedere altri manufatti: Il cuscinetto su cui scorreva la puleggia lungo cui scorreva la fune di trazione, alcune viste della linea, e un; altro carro, deragliato.
Fine del viaggio. Per ultimo il cartello che indica "Strada ferrata privata" e il riposo alla fine del viaggio.
Se venite ci possiamo tornare assieme